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Quando pensiamo alla Chimica ci tornano in mente tavole periodiche, alambicchi ed esperimenti, manuali scolastici e, chissà, magari anche qualche lacrima versata per lo sconforto. La Chimica di Bonnie Garmus, però, ha un sapore differente. Le combinazioni di elementi nel suo romanzo hanno connotazioni diverse, seppur altrettanto potenti, tanto da rimanere nella testa del lettore per settimane, se non, addirittura, per mesi.
Lezioni di Chimica è uscito per Rizzoli nel maggio del 2022, poco dopo la sua pubblicazione in lingua originale – dal titolo Lessons in Chemistry – che ha immediatamente riscosso grande successo, tanto da essere già stata trasformata in sceneggiatura per una miniserie televisiva con protagonisti Brie Larson e Lewis Pullman.
Ci viene difficile considerare Lezioni di Chimica come a un romanzo d’esordio, ma, di fatto è proprio così. Bonnie Garmus, infatti, ha all’attivo una carriera come direttrice creativa e copywriter, specializzata nel campo della tecnologia, dell’educazione e della medicina. La sua penna esperta, però sembra dirci tutt’altro e se deciderà mai di andare avanti a scrivere, ci si prospetta davanti un futuro da lettori estremamente radioso.
La traduzione italiana di Lezioni di Chimica è affidata alle sapienti mani di Anna Rusconi che fa un lavoro impeccabile nella traduzione sia terminologica, sia per quel che riguarda il registro e l’atmosfera generale di questo romanzo che sembra proprio, in effetti, essere stato scritto per il piccolo schermo. Non ci viene difficile, già dalle primissime pagine, immaginarne la trasposizione televisiva, grazie ai numerosi cambi di punto di vista – o POV come ormai i social ci stanno abituando a chiamarli – che ricordano molto i cambi di inquadratura e le diverse voci fuoricampo.
Elizabeth che insegna la chimica e il desiderio
La protagonista di questo romanzo è Elizabeth Zott, una donna decisamente fuori dal comune per la società americana degli anni ’60 in cui è ambientata la sua vicenda. È un’America piuttosto retrograda quella di Elizabeth, in cui non vi è posto per una donna che scelga di fare qualsiasi altra cosa invece di essere moglie e madre. Elizabeth è molto bella, ma, soprattutto possiede un’intelligenza fuori dal comune che l’ha portata a scegliere una strada per nulla semplice, quella del mondo Accademico. Elizabeth, infatti, è prima di tutto una chimica, una scienziata e poi una donna, ma questo il mondo non sembra capirlo. La sua vita è un susseguirsi di traumi che però, malgrado tutto, riescono a spingerla sempre verso il miglioramento e mai verso l’autocommiserazione. Elizabeth è forte, è determinata ed è pronta a fare una scoperta che cambierà il mondo della Chimica. Finché nella sua vita non arriverà Calvin Evans e allora sì che sarà costretta a mettere tutto in discussione.
Per una serie di fortunate – o sfortunate se seguiamo il suo punto di vista – coincidenze si ritroverà protagonista di un programma di cucina per madri casalinghe, due delle cose che mai avrebbe pensato di diventare. Ma Elizabeth è piena di risorse, nel suo programma cucinare non è mai solo cucinare e il suo approccio scientifico e razionale saprà conquistare il cuore di tutti. In fondo la cucina è chimica e così lo è anche la nostra vita. Le sue diventano vere e proprie ‘lezioni di chimica’ in cui le donne vengono spronate a fare ciò che più desiderano dalla vita, a inseguire i loro sogni a prescindere dal loro ruolo di mogli e madri.
Personaggi e tematiche, l’originalità e lo spirito critico di Garmus
I personaggi di Lezioni di Chimica non sono numerosi, ma ognuno di loro ha un ruolo chiave nello sviluppo di Elizabeth costituendone i principali elementi della tavola periodica della sua esistenza. Menzione d’onore all’originalità per il personaggio di Seimezza, forse il secondo protagonista degno di nota del romanzo che funge da filtro canino alle vicende umane fornendo un punto di vista unico e decisamente arguto.
Sono molte le tematiche che Garmus affronta in Lezioni di Chimica – seppur spesso con sapiente e mai scontata ironia – prima fra tutte il controverso ruolo della donna in un mondo fondamentalmente maschilista e discriminatorio come quello accademico. Gli abusi e soprusi vissuti dalla sua protagonista, denunciano una chiusura mentale che fa spavento e che purtroppo non si allontana molto da quello che accade anche nella nostra società. Diventa difficile per chiunque abbia subito torti simili non immedesimarsi, ma allo stesso tempo Garmus è abile nel fornirci un credibile e positivo di modello da seguire.
Ideando un personaggio come Elizabeth Zott, infatti, l’autrice ci sprona a riflettere sulle nostre vite e a chiederci se davvero stiamo facendo quello che vogliamo e se, soprattutto, siamo fieri di ciò che siamo diventati perché, in caso contrario, siamo sempre in tempo a cambiare.
Le lezioni di vita di Elizabeth Zott – e di Bonnie Garmus – ci raccontano, inoltre, che la maternità non deve e non può essere vista come un ostacolo ai nostri sogni e che la famiglia deve essere un ambiente di supporto e di collaborazione perché realmente funzioni, altrimenti non ha senso di esistere. Sono idee forti per la società degli anni ’60, ma viene da chiedersi se non lo siano anche per quella in cui viviamo oggi.
Lezioni di chimica, un inno al coraggio
Le cose sono davvero cambiate? Le donne – e le madri – hanno davvero e sempre la possibilità di realizzarsi in quanto donne ed esseri umani prima ancora di farlo a livello sociale? Queste sono solo alcune delle domande che affollano le teste del lettore a fine romanzo.
Lezioni di Chimica, pertanto, ci appare come un inno al coraggio e alla determinazione, un invito, insomma a non perderci d’animo anche quando ci sembra di aver toccato il fondo.
Titolo originale: Lessons in Chemistry
Titolo italiano: Lezioni di chimica
Prima edizione: 2020 (Inghilterra e USA) – 2022 (Italia)
Autore: Bonnie Garmus
Anno: 2022
Casa editrice: Rizzoli
Traduzione: Anna Rusconi
Ciao, in seguito ai numerosi pareri positivi letti mi sono decisa a leggere questo romanzo, però io trovo che nonostante l’argomento sia assolutamente necessario, la scrittura e come vengono descritte le vicissitudini della protagonista non rendono questo libro degno di essere preso in considerazione da una critica più colta. Tanti eventi significativi, come lo stupro iniziale, vengono spiegati con una modalità un po’ frettolosa, ci si sofferma troppo invece su altri, come le lezioni di canottaggio, che non mi sembra abbiano tutta questa rilevanza. in poche parole mi sembra il classico libro costruito per essere poi trasformato in una serie televisiva. Un po’ una furba operazione commerciale. Andrò comunque avanti nella lettura sperando di essere smentita.
Grazie. Un saluto.