Alfonso-Berardinelli

‘Giornalismo culturale’ e ‘Un secolo dentro l’altro’: le raccolte di articoli critici di Alfonso Berardinelli

Non è semplice fare critica della critica, meglio accontentarsi di “descrizioni di descrizioni”, come brillantemente suggeriva Pasolini, e quindi raccontare, anche se in modo inevitabilmente approssimativo, questi due volumi di Alfonso Berardinelli: ‘Giornalismo culturale. Un’introduzione al millennio breve’ e ‘Un secolo dentro l’altro. Dal Duemila al Novecento’, entrambi editi da Il Saggiatore, nel 2021 e nel 2022.

L’idea di proporli insieme è abbastanza ovvia: sono complementari. Il primo raccoglie articoli scritti dal 2013 al 2020 e il secondo quelli scritti dal 1990 al 2012. Un panorama culturale e sociale così ampio, trent’anni, osservato da uno dei critici letterari più intelligenti, un maestro, in attesa di allievi con la stessa cultura autocritica. Un’occasione unica di ripercorrere le evoluzioni (e regressioni) culturali di un periodo indecifrabile, appunto “un secolo dentro l’altro”, e con un’avvertenza amara: «La critica letteraria è in via di sparizione sia perché gran parte dell’attuale letteratura non è più un oggetto che abbia interesse critico, sia perché gli studiosi non è detto che siano lettori interessati a formulare giudizi.»

L’autore Alfonso Berardinelli

Alfonso Berardinelli ha sempre mostrato un grande interesse per la poesia, curando già nel 1975, insieme a Franco Cordelli, l’antologia di nuovi poeti italiani Il pubblico della poesia (Lerici), e tra le sue opere è francamente arduo scegliere cosa segnalare: L’esteta e il politico (Einaudi 1986), La poesia verso la prosa. Controversie sulla lirica moderna (Bollati Boringhieri 1994), La forma del saggio (Marsilio 2002), Poesia non poesia (Einaudi 2008), Non incoraggiate il romanzo (Marsilio 2012), Leggere è un rischio (Nottetempo 2012), L’ultimo secolo di poesia italiana. Testi e ritratti (Quodlibet 2023).

Da Quodlibet, nel 2010, sono stati pubblicati i suoi saggi scritti per la rivista Diario, redatta insieme a Piergiorgio Bellocchio dal 1985 al 1993. Ha insegnato Letteratura contemporanea all’Università di Venezia ma ne è uscito per dedicarsi alla critica militante (e anche per delusione verso le istituzioni culturali). Ha collaborato e collabora al Corriere della Sera, Il Sole 24 Ore, Avvenire, L’Unità, Lo Straniero, e con continuità i suoi interventi si possono seguire su Il Foglio.

Come leggere Alfonso Berardinelli?

Di fronte a questi due tomi si pone subito un problema, almeno per un lettore facilmente impressionabile: 976 pagine il primo, 1076 il secondo. Non sono libri da portarsi un una sala d’aspetto, però sono libri da tenere vicini, in salotto, in studio, in camera da letto, e consiglierei anche una matita per annotarsi le pagine più notevoli (ce ne sono tante), perché si percorrerà una mappa variegata e incredibilmente ricca di sorprese. Non solo, qui la lettura diventa un moltiplicatore di letture, perfino quando le riflessioni diventano tranchant, polemiche.

Alfonso Berardinelli non ha idee precostituite, il suo è ogni volta un corpo a corpo con un testo e un autore, una vitale curiosità di comprendere le ragioni intellettuali e le relazioni rispetto al contesto storico e all’eventuale attualità o al contrario inattualità o decadenza di un’opera. Per certi autori il tempo ha svolto il suo solito lavoro di ossidazione e corrosione, per altri invece sembra avere smerigliato la superficie e reso trasparente la profondità.

Lui stesso si mette in discussione e confessa dei cambiamenti. Dice di essere ora più interessato da Eliot che da Brecht e questa osservazione, per fare un esempio, non può non coinvolgere un lettore, cioè indurlo a pensare a sua volta se le proprie predilezioni coincidano o contrastino con quelle di Berardinelli. Lui le motiva con la sua limpida analisi concettuale, storica, estetica, teorica, ma nello stesso tempo sembra provocare chi legge, perché la sua descrizione non ha mai un carattere definitivo, tanto meno definitorio, e traccia invece una fitta rete di influenze e di contrasti.

Gli autori recensiti non vengono mai incasellati in una sorta di storia letteraria o più in generale culturale (che per Cesare Garboli, uno dei suoi maestri, non esiste), però l’idea di una mappa-patchwork che le opere finiscono per cucire tra di loro con Berardinelli impegnato a illuminare le trame e i tessuti mi sembra una buona immagine per questo imponente lavoro.

Ho usato l’aggettivo sbagliato ma mi sono subito pentito: non credo che Berardinelli lo accetterebbe. Non c’è nulla che giustifichi un’imponenza. E’ che un mattone dopo l’altro il risultato è una costruzione che appare insieme improvvisata e solidissima, vasta e minuziosa, polemica e pedagogica, panoramica e ritrattistica, pochissime volte umorale (ma sempre con spiegazioni) perché prevale in ogni situazione come un’attesa di ulteriori indagini. Alfonso Berardinelli non imposta le sue analisi per una persuasione ma come contributo per una comunità di interpreti.

Il risultato di un tale mosaico non si può evitare di giudicarlo con gratitudine, perché è fuori dal comune, straordinario. In un paese così poco riconoscente e capace di riconoscere (afflitto da parentele, amicizie, conventicole e opportunismo), lui indica a chi dobbiamo essere riconoscenti, chi possiamo tranquillamente dimenticare, e su chi e su quali temi dobbiamo riflettere: si può concordare con le sue valutazione oppure no, ma questo facevano i grandi intellettuali. Dunque qualcuno che lo fa c’è ancora. Altri non riescono mai a emanciparsi dal proprio narcisismo.

Alfonso Berardinelli, Saggistica creativa

“Ripartire da Paolo Volponi. Se in letteratura le parole d’ordine avessero un senso, sarei tentato di lanciarne una del genere. Di fronte al primo volume delle opere di Volponi curato da Emanuele Zinato (oggi il suo migliore studioso) è difficile non pensare che la proposta per chi comincia a scrivere oggi potrebbe essere proprio questa: ripartire da Volponi”.
Berardinelli consiglia poi di rileggere e studiare Corporale, e su questo avrei qualche dubbio, non per il valore dell’opera, sia chiaro, ma per un eventuale interesse dell’editoria contemporanea, che viaggia su altre rotte ed è ormai sorda e insensibile verso simili proposte.

Comunque la prosa saggistica di Alfonso Berardinelli non è soltanto uno scavo interpretativo di equilibrata intelligenza, che non elude mai i problemi, anzi li cerca, e si irrita di fronte a opere elusive o furbe, ma riesce ad essere sempre propositiva, non si arrende a una cultura “soggetta a manipolazioni e falsificazioni”.

Inoltre, in mancanza di opere narrative in grado di appassionare per complessità e profondità, e anche di opere poetiche originali e sapienti, Berardinelli indica nella saggistica creativa i migliori risultati letterari degli ultimi decenni, in linea con autori che possono essere considerati i precursori, da Mario Praz a Giacomo Debenedetti, da Simone Weil a Karl Kraus, George Steiner e Hans Magnus Enzensberger, fino appunto a Cesare Garboli, Piergiorgio Bellocchio, Raffaele La Capria e Claudio Magris, per citarne alcuni. E Alfonso Berardinelli.

Con un’editoria così prolifica come quella attuale, non si può pensare di fornire immediatamente uno sguardo d’insieme, né può farlo una sola persona, né infine si può pensare che un solo critico, per quanto bravissimo, possa setacciare tutto il buono e indovinarci sempre, sarebbe davvero un risultato disumano, però qui Alfonso Berardinelli mette a disposizione dei lettori un lavoro che per onestà intellettuale e sensibilità culturale, e per un vivacissimo confronto dialettico, non ha eguali in altri settori.
Per esempio, in campo artistico, dove francamente sarebbe davvero necessario uno sguardo più scettico e ironico, che strappi le confezioni del mercato, non esiste qualcosa di analogo.


Schede libri di Alfonso Berardinelli

Il-giornalismo-culturale-Alfonso-Berardinelli
Autore: Alfonso Berardinelli

Titolo: Giornalismo culturale. Un’introduzione al millennio breve

A cura di: Marianna Comitangelo e Giacomo Pontremoli

Pagine: 976

Editore: Il Saggiatore

Anno: 2021

 

 

 

 

 


Un-secolo-dentro-laltro-Alfonso-Berardinelli-copertina-web
Autore: Alfonso Berardinelli

Titolo: Un secolo dentro l’altro. Dal Duemila al Novecento

A cura di: Marianna Comitangelo e Giacomo Pontremoli

Pagine: 1076

Editore: Il Saggiatore

Anno: 2022

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