Novelle-orientali-Marguerite-Yourcenar-web

Le ‘Novelle orientali’ di Marguerite Yourcenar: tra arte, mito e destino

Le Nouvelles orientales (‘Novelle orientali’ edito da Bur Rizzoli) sono una breve raccolta di novelle della scrittrice Marguerite Yourcenar pubblicata per la prima volta nel 1938. Una lettura preziosa che apre i nostri confini conducendoci alla scoperta di miti e leggende in una sorta di ricerca antropologica, di apertura a quei valori universali che l’autrice approfondisce con maestria ed intensità.

La struttura delle ‘Novelle orientali’: un gioco di cornici

Composta da dieci testi, la raccolta delle ‘Novelle orientali’ prende vita durante un lungo soggiorno che la scrittrice ha compiuto da giovane in Grecia e nei Balcani con l’amico André L. Embirikos, al quale il libro è dedicato.
L’orizzonte in cui ci conduce è però ben più ampio, arriva fino alla Cina ed al Giappone, passando per l’India e tornando infine in Europa. Ai luoghi fisicamente esplorati, con il loro bagaglio di leggende e tradizioni che tanto l’hanno affascinata, si affiancano i luoghi conosciuti tramite quelle letture che fin da bambina hanno accompagnato la vita della Yourcenar.
La struttura dell’opera, con le tre novelle ambientate nell’Estremo Oriente alternate a quelle greche e balcaniche e le due consacrate all’arte inserite all’inizio ed alla fine della raccolta, crea un coinvolgente gioco di cornici ed echi.

La centralità del mito e le tematiche

Molteplici sono le tematiche trattate nelle ‘Novelle orientali‘ che vanno a formare dei filoni comuni a diverse novelle: al centro di tutte troviamo il mito. L’autrice lo investe di una grande importanza per la conoscenza che si ha, grazie ad esso, delle diverse culture: in un’intervista lo definisce come un approccio all’assoluto, “per cercare di scoprire ciò che vi è, nell’essere umano, di duraturo, o, se si vuole, con una parola un po’ grossa, di eterno”.
Partendo da questo fulcro, nelle Novelle orientali troviamo poi  l’amore, la morte, la religiosità e l’arte, con il suo potere salvifico. Ed infine le figure femminili: è importante sottolinearne la presenza, densa e sfaccettata, in una autrice che spesso viene accostata solo a dei grandi personaggi maschili (primo fra tutti l’imperatore Adriano).
Sicuramente la più intensa è la giovane madre de “Il latte della morte”; già il titolo della novella ci introduce alla complessità della vicenda narrata. Murata viva in una torre per una crudele tradizione chiede che le si lasci una fessura all’altezza del seno per nutrire il figlio: “Finché mi resteranno poche gocce di vita, esse scenderanno fino alla punta dei miei due seni per nutrire il bambino che ho messo al mondo, e il giorno che non avrò più latte lui berrà la mia anima” …il nutrimento diventa così una sorta di flusso della vita, che fa sì che la madre riviva nel figlio.

L’arte: lo sguardo sul mondo

Il rapporto con l’arte è testimoniato nella raccolta da due pittori, il cinese Wang-Fô e Cornelius Berg, olandese. Quest’ultimo, dopo aver tanto viaggiato, ritorna ad Amsterdam e non riesce più a dipingere in quanto si sente circondato da sole immagini di decomposizione e di morte arrivando a dire: “che sciagura (…) che Dio non si sia limitato alla pittura dei paesaggi”.
Wang-Fô invece riesce a descrivere con la sua arte tutto ciò che fa parte del mondo ed è così che sopravvivrà all’inevitabile scorrere del tempo, raggiungendo una sorta di immortalità. L’Imperatore, accecato dalla sua stessa incapacità di vedere nel mondo la bellezza dei suoi dipinti, lo condanna ad una terribile sentenza. Prima però lo costringe a completare una vecchia tela raffigurante il mare. Il vecchio pittore comincia la sua opera e man mano che procede il pavimento diventa umido e “si alzò un velo di vapore d’oro e andò a dispiegarsi sul mare (…) la superficie deserta assorbì la scia, e il pittore Wang-Fô e il suo discepolo Ling disparvero per sempre sul mare di giada azzurra che poco prima Wang-Fô aveva inventato”. Il pittore, capace di vedere l’invisibile, entra così nella sua opera e nell’eternità, concetto che possiamo senz’altro accostare anche alla scrittura.

Il libro ‘Novelle orientali‘ è una lettura consigliata, per farsi trasportare dalla maestria della narratrice che riesce, con eleganza e senza pesantezza, a destreggiarsi tra queste vicende crude e permeate dall’inevitabilità del destino.


Novelle-orientali-Marguerite-Yourcenar-copertina-webScheda Libro

Titolo: Nouvelles Orientales

Titolo italiano: Novelle Orientali

Autore: Marguerite Yourcenar

Prima Edizione: 1938

Editore: Gallimard

Edizione italiana: Bur Rizzoli

Anno: 1998

Traduzione: Maria Luisa Spaziani

Pubblicato in Narrativa e taggato .

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *