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‘Se i gatti scomparissero dal mondo’, il successo mondiale di Kawamura Genki

Un libro dal titolo curioso, accattivante, chi leggendo queste poche parole non si è fermato ad osservare meglio la copertina e a sbirciare la trama? E vi anticipo che la curiosità viene soddisfatta pienamente leggendo le pagine fino alla fine.

Il libro d’esordio di Kawamura Genki che ha rivelato un talento

‘Se gatti scomparissero dal mondo’ è il libro esordio di Kawamura Genki, uscito in Giappone nel 2012 ma in Italia solo nel 2019 con Einaudi, che ha riscosso un successo mondiale. In seguito l’autore ha pubblicato altri romanzi, che mi prometto di leggere, ma secondo l’opinione pubblica il più iconico rimane questo.

Un complimento va anche alla copertina, tratta da “Team Play”, inchiostro su carta, dell’artista Endre Penovàc, che raffigura 3 gatti (pezzo forte del pittore) quasi evanescenti.
Il libro parla della storia di un ragazzo, postino di professione, che scopre di essere malato e di aver solo una settimana di vita. A dargli una speranza arriva il Diavolo, in bermuda e camicia hawaiana, e gli propone di far sparire una cosa dal mondo in cambio di un giorno di vita in più. All’inizio sembra fattibile, ci sono cose a cui si può rinunciare, anche se con qualche sforzo, ma alcune risultano essere proprio irrinunciabili. Sarà questo il caso dei gatti?

Un animale speciale

In Giappone il gatto ha una simbologia ricca e variegata. In generale, i gatti vengono considerati animali protettivi e in grado di allontanare gli spiriti maligni. Inoltre sono associati a buona fortuna e prosperità.
Nel buddismo giapponese i gatti sono visti come creature sacre e simboliche. Una famosa leggenda narra di un gatto che salvò la vita di un monaco attirandolo lontano da una tempesta, simboleggiando così la protezione divina. Per questo, tali felini sono ritratti spesso vicino ai templi. Per quanto riguarda la protezione domestica, si pensa che i gatti scaccino gli spiriti maligni poiché capaci di vedere cose che gli esseri umani non possono percepire, motivo per cui sono considerati guardiani delle case e dei santuari.

Una leggera spinta all’introspezione

Il libro tratta tematiche universali come la vita, la morte e il significato delle relazioni umane, in tono leggero.
Kawamura Genki invita a riflettere sul fatto che spesso sottovalutiamo il significato di oggetti e creature che ci circondano. Solo quando siamo costretti a perderle ne realizziamo l’importanza. In questo caso è la morte che fa pensare il protagonista ma è una lezione di vita che si può adattare a cose di tutti i giorni, anche meno gravi e drastiche. Quando ci rendiamo conto che stiamo per perdere qualcosa, o qualcuno, iniziamo a dare un nuovo peso alle cose che abbiamo sempre considerato scontate. Inoltre, è importate ricordarsi che cose apparentemente banali possono avere un valore intrinseco nella nostra vita. Ogni persona o oggetto che scompare non influisce solo sulla propria vita ma anche su quella degli altri. E ogni cosa che scompare dal mondo altera l’equilibrio dell’esistenza.

Nello stile di Kawamura Genki

Lo stile è semplice e diretto, il protagonista ci lascia entrare nella sua dimensione, nella sua solitaria intimità. Pare quasi una confessione. Il tono è generalmente malinconico ma riesce a non appesantire mai. Anzi, nei dialoghi con la Morte assume sfumature ironiche e amichevoli.
Il punto di forza di questo libro è che impartisce lezioni di vita e spinge alla riflessione del lettore senza mai cadere nel moralismo o sentimentalismo o diventare predicatorio.


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Scheda libro

Titolo: Sekai kara Neko ga Kieta nara

Titolo italiano: Se i gatti scomparissero dal mondo

Autore: Kawamura Genki

Prima Edizione: 25 ottobre 2012

Editore: Einaudi

Anno: 2020

Traduzione: Anna Specchio

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