Indice
- 1 Antiquariato. Titolare Carlo Corrado Coriandoli
- 2 La Storia Infinita e le incredibili avventure di Atreiu
- 3 La scissione e l’importanza delle lettere
- 4 La Storia Infinita e la varietà di stile
- 5 Abbandono e bullismo, La Storia Infinita nei suoi significati
- 6 La Storia Infinita tra tristezza e desiderio
- 7 Il film tratto da La Storia Infinita, differenze e parallelismi
- 8 Scheda libro La Storia Infinita
Usciva nel 1979 La Storia Infinita il romanzo fantasy di Michael Ende:
“A quell’ora tutti gli animali che vivevano nel Bosco Frusciante si erano già rintanati. Era mezzanotte, e nelle cime svettanti dei giganteschi alberi centenari rumoreggiava un vento di tempesta. I tronchi larghi, larghi come torri, gemevano e scricchiolavano. D’un tratto un debolissimo bagliore di luce guizzò rapido a zig-zag nel sottobosco, si arrestò tremante qua e là, volò in alto, andò a posarsi su un ramo e poi balzò via in gran fretta. Era una sfera luminosa della grandezza di una palla per bambini e avanzava a grandi salti, ogni tanto toccava anche terra e poi si sollevava di nuovo e volava via. Ma non era una palla”.
Se uno degli obiettivi che Micheal Ende si è posto scrivendo La Storia Infinita era quello di giocare con il lettore, si può affermare, con certezza, che lo scopo sia stato raggiunto.
Non vi è nulla di più originale, che leggere la storia di qualcuno che a sua volta legge un altro racconto e ritrovarsi a caldeggiare il protagonista Bastiano, proprio come egli fa con Atreiu, quello del libro che ha tra le mani.
In fondo, sia Bastiano che il lettore fanno riferimento allo stesso volume, un elemento che accorcia notevolmente le distanze tra loro, ma non solo. In verità, lo scrittore si lancia in una sorta di narrazione aperta, in cui si può fantasticare e immaginare su vicende non ancora scritte.
La Storia Infinita è un tripudio di fantasia, che costituisce il filo conduttore del racconto, utilizzato non come uno strumento per sfuggire alla realtà, bensì, come un mezzo per affrontare le dure prove della vita.
Antiquariato. Titolare Carlo Corrado Coriandoli
La Storia Infinita, come comincia la magia: un giorno il signor Coriandoli vede la porta del suo negozio di antiquariato spalancarsi violentemente.
Pensa subito a una tempesta novembrina, ma a comparire sull’uscio è un ragazzino di circa dieci o undici anni, fradicio di pioggia e visibilmente agitato. Quello che l’antiquario non sa, è che il piccolo scappa da un gruppo di bulli; crede, infatti, che si sia bloccato sull’uscio per la meraviglia del posto che ha davanti a sé o per la sensazione di paura dettata dalla sua inquietante figura. Agli occhi del ragazzino, in realtà, appare una stanza lunga e stretta, piena di scaffali a loro volta stracolmi di libri e le sue orecchie percepiscono una voce piuttosto rude, che lo obbliga a chiudersi la porta alle spalle.
Bastiano Baldassarre Bucci, così si chiama quel curioso giovanotto che si rifugia nella bottega per evitare la peggio da parte di chi non lo lascia mai in pace, dando vita a questa Storia Infinita.
Ed è qui, in questo posto in qualche modo magico, che questo bimbo comune si imbatte in un libro, che decide di sottrarre furtivamente all’antiquario, immergendosi immediatamente nella sua lettura.
La Storia Infinita e le incredibili avventure di Atreiu
Atreiu è il protagonista coraggioso del volume che Bastiano ha rubato, dal titolo La Storia Infinita; egli è un ragazzino appartenente alla tribù dei Pelleverde, che ha il compito di cercare la cura per salvare l’Infanta Imperatrice.
Quest’ultima, sovrana del mondo di Fantàsia, sembra essere malata, senza una ragione reale; la misteriosa malattia, oltre a far star male la giovane, devasta la sua terra attraverso una terribile corrosione, chiamata Nulla.
Atreiu vive vicende meravigliose in compagnia di diverse creature, ma Bastiano si rende conto che la storia non può continuare senza il suo intervento. I personaggi parlano e interagiscono come se lo vedessero, facendolo sentire parte attiva delle vicende. Anche se in piena consapevolezza, la paura si impossessa di lui, quando si rende conto la sua appartenenza al libro è l’unico modo per sconfiggere il male che attanaglia l’Imperatrice.
È da questo punto che inizia il delicato e magico viaggio de La Storia Infinita, in cui creatore, protagonisti e lettore si uniscono in un unico e incantevole connubio.
La scissione e l’importanza delle lettere
Ende sembra fare una divisione netta della narrazione: nella prima parte racconta la storia propriamente fantastica, identificabile con la fiaba, nella seconda fa riferimento al percorso fortemente introspettivo di Bastiano, che cerca di ritrovare la via di casa, tenendo conto dei propri desideri e della volontà di non perdersi.
Il libro è suddiviso in ventisei capitoli, che iniziano con altrettante lettere dell’alfabeto, dalla “A” alla “Z”. Essi sono numerati in cifre romane e identificati da un capolettera, ispirato alle miniature medievali. Non a caso, l’autore fa una scelta determinata e precisa sull’uso delle lettere, alle quali attribuisce un importante significato.
Esse costituiscono uno degli elementi chiave della storia, rappresentando l’inizio e la fine, (dalla A alla Z), i due limiti all’interno dei quali di sviluppano le vicende, una sorta di confine temporale, geografico e spirituale. In ogni punto del racconto, Ende sistema riferimenti alla scrittura, come la scritta Antiquariato che compare al contrario sulla porta della bottega del signor Coriandoli, oppure la scala del Vecchio della Montagna Vagante, fatta da lettere formanti frasi, ammonimenti e inviti.
La Storia Infinita e la varietà di stile
La Storia Infinita è un libro costituito da tante pagine; la sua consistente mole non penalizza la lettura, che rimane molto gradevole, grazie allo stile sinuoso e a una scrittura semplice, che non sfiora mai la banalità.
La prima parte della narrazione è caratterizzata da una penna più flessuosa e fluida, che nella seconda si fa decisamente più corposa e un po’ più lenta, pur restando particolarmente interessante.
Una varietà di stile, quindi, che evidenzia ulteriormente la linea di demarcazione che sembra separare nettamente il romanzo. I personaggi che animano La Storia Infinita sono descritti magistralmente, con una grande dovizia di particolari, resa necessaria dalle peculiarità che li caratterizzano.
Abbandono e bullismo, La Storia Infinita nei suoi significati
La chiave di lettura che riconduce al fantasy non è sufficientemente utile per comprendere pienamente il significato del libro di Ende, La Storia Infinita.
In realtà, quella di Bastiano e del protagonista del volume che ha tra le mani è la storia degli antieroi, che porta con sé un grande insegnamento, utile, in modo particolare ai più giovani, per comprendere cosa siano i momenti di grande abbattimento, che possono toccare anche livelli depressivi e come affrontarli.
Quando il protagonista si imbatte nel libro, non è in uno dei periodi migliori della sua esistenza. Ha perso sua madre e suo padre si è chiuso in se stesso, non comprendendo la sofferenza che lo logora e quindi, non standogli vicino adeguatamente.
Pertanto, il ragazzo sentendosi abbandonato, incompreso e non amato, desidera scappare da una realtà che gli ha fatto male e che continua ad addoloralo, rifugiandosi nel mondo fantastico.
L’autore tedesco affronta, anche, un altro argomento drammaticamente attuale: il bullismo. Il giovane protagonista è alla mercé di un gruppo di prepotenti che vogliono dargli una lezione.
Fuori il rospo, esclamò il signor Coriandoli, da chi scappavi?
Dagli altri.
Quali altri?
I miei compagni di scuola
Perché?
Loro non mi lasciano in pace.
Che cosa ti fanno?
Mi aspettano sempre fuori dalla scuola.
E poi?
Poi mi gridano dietro delle cose. Mi danno degli spintoni e ridono di me
Il signor Coriandoli indaga, cerca di capire cosa fanno a questo ragazzo e perché lui non riesca a difendersi. Il bimbo si apre con lo sconosciuto, confidandogli che lo chiamano maiale, matto, svitato, minchione, fanfarone, che gli buttano la spazzatura addosso e che nessuno lo difende, perché la sua mamma non c’è più e il padre è inesistente. Episodi di bullismo, non contrastati né dalla vittima, né da chi gli sta intorno anche solo per un momento, pronto a dimenticare facilmente.
La Storia Infinita tra tristezza e desiderio
Sono tante le metafore che caratterizzano La Storia Infinita e alcune di esse fanno un chiaro riferimento alla tristezza, vista come un’emozione che indebolisce le sicurezze.
Lo stesso Bastiano entra in Fantàsia, in quel mondo fantastico che gli permette di mettersi in contatto con la sua pura essenza, come solo un bambino sa fare attraverso l’immaginazione.
Ed è tramite questo universo che egli, come Atreiu, riesce a superare i momenti più difficili, salvando il paese e se stesso, sia grazie alla sua forza di volontà, che al sostegno delle persone che gli sono più vicine.
La storia di Bastiano e la sua urgenza di desiderio portano a spunti di riflessione molto importanti e alla comprensione che troppo spesso guardiamo ai sogni come qualcosa di oggettivo, dimenticando le emozioni di cui sono pregni. Ne La Storia Infinita Ende, velatamente, ci racconta che alla base di ogni cosa c’è l’amore e che quello di cui ognuno di noi necessita è amare ed essere amato.
Il film tratto da La Storia Infinita, differenze e parallelismi
Nel 1984 il libro La Storia Infinita conosce una trasposizione cinematografica per la regia di Wolfang Petersen. Il titolo originale è The NeverEnding Story: una pellicola divenuta cult per un’intera generazione.
Sono diverse le differenze tra film e libro: si può, infatti, affermare che la versione cinematografica sia liberamente tratta dal volume di Ende. La visione dello scrittore, decisamente più oscura, trova espressione nel percorso molto difficile, da antieroe, che impone a Bastiano. Un cammino di vita che il regista addolcisce parecchio, con una percezione così positiva, tanto da far infuriare Ende, che durante un’intervista pronuncia delle parole molto dure nei confronti della produzione cinematografica.
“Una sozzura a livello umano, un tradimento a quello artistico”
Una delle modifiche al testo tra le più importanti apportate da Petersen è in riferimento al Nulla, rappresentato come un ammasso di nubi che avanza e identificato nell’afflizione che lacera il mondo, nata per colpa di chi ha rinunciato ai propri sogni.
Nel libro La Storia Inifinita, invece, il Nulla è descritto così: È come se si fosse ciechi. Il film, inoltre, si conclude ignorando parte del romanzo e non consegnando allo spettatore il reale messaggio del libro. Quando Bastiano entra nella storia del volume che stringe tra le mani perde i propri ricordi umani.
Si ritrova così nella morsa dalla sete di potere, cosa che contribuisce a trasformarlo in un antieroe. Tutto questo non è stato preso in considerazione da Peterson, così come la crescita personale del ragazzino, che fa ritorno a casa con l’intenzione di reagire ai bulli. Curiosamente, lo stesso personaggio, sembra piacere sia come antieroe, che come eroe.
Scheda libro La Storia Infinita
Titolo: La Storia Infinita
Titolo originale: Die unendliche Geschichte
Autore: Michael Ende
Prima Edizione: Thienemann Verlag, 1979
Prima Edizione italiana: Longanesi, 1981
Traduzione: Amina Pandolfi